L’eredità della presenza italiana a Mogadiscio è legata principalmente alla decisione di sviluppare questa città come capitale dell’attuale Somalia: nel 1885 gli italiani fondarono una piccola città/villaggio di quasi 2.000 abitanti che vivevano in edifici medievali in rovina e in appena mezzo secolo la città fu trasformata in una moderna capitale coloniale (di uno dei paesi più grandi dell’Africa orientale) con quasi 100.000 abitanti, soprannominata nel 1938 “la Perla Bianca dell’Oceano Indiano”.
Rimangono però alcune altre eredità della presenza italiana a Mogadiscio: dall’uso diffuso della pasta (”baasto”) come gli spaghetti e della polenta (”mishaari”), che proviene dalle famiglie italo-somale, alla scrittura latina nella lingua somala e all’architettura della città.Un’altra eredità sono le 300 parole della lingua somala che provengono dalla lingua italiana, come i mesi dell’anno:
L’ultima eredità dell’Italia a Mogadiscio è stata la creazione della fortunata “Fiera della Somalia”, con il “Festival del Cinema africano” e la “Mostra artigianato” negli anni ’50. La Fiera della Somalia nacque nel 1952 e nel 1959 era una delle più importanti d’Africa con stand provenienti da quasi 40 paesi, promossa anche dalla neonata “Somali Airlines”